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Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Reggio Calabria
OMCeO - Reggio Calabria

La tragedia di un piccolo numero

Leggi l'articolo... [{"insert": "In medicina, come in tanti campi della produzione industriale di massa, vige la legge dei grandi numeri, secondo la quale quando un prodotto o un farmaco supera la sperimentazione su grandi numeri di oggetti o persone, risultando innocuo ed efficace nella grandissima maggioranza dei test, viene riconosciuto valido e finalmente inserito nell’uso clinico o commerciale. Tutto ciò rappresenta un successo e un progresso per l’umanità e vale per i farmaci come per qualsiasi altro prodotto commerciale. \r\nQuindi la legge dei grandi numeri rappresenta il progresso e la vittoria di tante battaglie, non ultima quella che l’umanità sta tuttora combattendo contro il covid. Purtroppo però va considerato che i grandi numeri sono costituiti dalla somma di tanti piccoli numeri che contano poco su base statistica, però hanno un nome, una storia ed un vissuto, importante per le loro famiglie e per i loro cari. \r\nUno di questi piccoli numeri si chiamava Velia ed era mia sorella. Era una donna buona e generosa, che ha dedicato la sua vita ai poveri, agli emarginati, a quei tanti “piccoli numeri”cui sarebbe stata accomunata nel suo destino finale. La sua anamnesi di trombosi venosa profonda su base genetica, avrebbe forse dovuto essere maggiormente attenzionata prima di procedere alla vaccinazione, seguita dopo pochi giorni da una tempesta ematologica e trombotica che le è stata fatale, Mentre avveniva tutto ciò, mi trovavo nel centro vaccinale del G.O.M. in veste di volontario vaccinatore, per offrire il mio piccolo contributo alla lotta contro il virus. Io ho conseguito con lode la mia laurea in Medicina e Chirurgia nel lontano 1980 e da allora ho sempre esercitato esclusivamente l’attività di Odontoiatra e, quando mi capita di parlare con colleghi Medici, mi rendo conto di essere competente solo nelle mia materia, quando mi capita di sfogliare i testi impolverati di medicina su cui ho trascorso tanti anni della mia giovinezza, mi sembra di non averli mai letti. \r\nAlla luce dell’esperienza accaduta a mia sorella, mi rendo conto che non potrei mai assumermi la responsabilità di decidere se vaccinare o no un paziente di cui conosco solo le poche storie che lui mi racconta, magari anche false o distorte, mirate ad ottenere l’agognata vaccinazione.\r\nPer la succitata legge dei grandi numeri la stragrande maggioranza dei cittadini otterrà indenne la vaccinazione e finalmente si uscirà dall’incubo della pandemia, ma io personalmente non vorrei che un altro “piccolo numero” dovesse imbattersi in un Collega magari giovane, volenteroso ed inesperto che, pur se protetto da scudi penali e civili, si sentirebbe moralmente responsabile per le conseguenze di una vaccinazione inopportuna. \r\nNaturalmente questo non vuole essere un manifesto No Vax, ma, al contrario, da convinto assertore della necessità di una vaccinazione di massa, addirittura obbligatoria se possibile, ritengo che sarebbe però opportuno che venisse effettuata da professionisti preparati e coscienziosi, competenti e specialisti nelle materie di pertinenza, o quantomeno dai medici di famiglia che conoscono bene la storia clinica dei pazienti, allo scopo di ridurre le seppure poche e ”numericamente irrilevanti” conseguenze negative della vaccinazione. \r\nScusate tutti, ma è il punto di vista di un “piccolo numero”!"}]