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Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Reggio Calabria
OMCeO - Reggio Calabria

Medici vittime di violenza

Leggi l'articolo... [{"insert": "Possiamo oggi iniziare il nostro ragionamento, considerando che il momento che viviamo, potrebbe essere definito di estrema urgenza, per tutta la Calabria, a causa del verificarsi dell'uccisione di un medico, la dottoressa Francesca Romeo, che è stata assassinata appena uscita dalla sua postazione di guardia medica.\r\nE' ormai, inutile a stare a ripetere le stesse parole di cordoglio che continuiamo ad ascoltare, ed a leggere su tutti i mezzi di informazione. Sarebbe il caso forse che, noi medici, ci chiudessimo in un silenzio profondo, come a rappresentare un'accusa rivolta a tutta la nazione, che dapprima santifica i medici e subito dopo dimentica tutto, rivoltandosi contro i loro salvatori.\r\nIl pentimento non porta a niente, dato che lo stesso comportamento si è reiterato nel tempo.\r\nA questo punto non posso fare a meno di ricordare più nel dettaglio i medici coinvolti nel triste epilogo. In primo luogo il primario di neurochirurgia di Reggio Calabria, secondariamente il primario di chirurgia generale di Locri, il vicepresidente della regione Calabria e, per ultima, la dottoressa Francesca Romeo. Questo è un periodo di grande tristezza, con episodi di violenza contro donne oltre che contro medici. Se volessimo fare un resoconto più nel dettaglio potremmo parlare dell'importanza dell'educazione ricevuta da bambini. Educazione che, per arrivare a questo punto, dovrebbe presentare qualche crepa che si paleserebbe successivamente in una profonda voragine. Il tutto inizierebbe nel momento in cui si dovrebbe imparare ad essere rispettosi del vivere civile e quindi dell'altro. Se dovesse essere solo questo il motivo, significherebbe che noi adulti dovremmo tutti sottoporci ad una revisione critica di noi stessi, riconoscendo che altrimenti non ci sarebbe altro da fare se non restare in attesa. A sapere interpretare l'accaduto potremmo dire che ogni tanto un elemento del gruppo potrebbe uscire da queste linee di normale convivenza realizzando episodi di terribile violenza. Nella stessa tematica rientrerebbero anche tutti gli altri episodi che vedono protagoniste donne uccise per i più disparati motivi, ma sempre riconducibili alle tematiche sopra citate. A questo punto potremmo concludere col ire che dovremmo sottoporci ad un profondo esame di coscienza, tale da mettere tutti su un percorso di revisione critica ed etica. Quello cioè che andrebbe inteso come fattore oscuro della personalità. \r\nPer fare una proposta, potrebbe pure mettere gli ambienti di comunità cioè scuole, chiese o comunque altri centri di aggregazione ludico-culturali a disposizione della società, cioè a disposizione di giovani ed adulti, con la presenza però di un curatore di incontri (psicologo-psichiatra). In questo modo si potrebbero aprire coscienze e sensazioni, senza essere obbligati ad assistere però ad inutili conferenze e relazioni programmatiche."}]